Telemaco e Blob
Telemaco e Blob
Dacia Maraini, ill. di Pia Valentinis
Rizzoli, 2017, 80 p.
€ 15,00 ; Età: da 8 anni
I due cani protagonisti di questa avventura hanno poco in comune. Blob è un bastardino piuttosto brutto e spelacchiato, la sua vita scorre randagia lungo le sponde del Tevere e i suoi pasti sono sfornati direttamente dai cassonetti dell’immondizia; condivide un materasso macchiato e qualche telo di plastica con Trucibaldo, un barbone che ha costruito sotto un ponte il suo misero rifugio. Telemaco, razza pura, è un setter irlandese sveglio e fiero della sua bellezza; per lui, solo zuppe ben equilibrate e cotte al momento, rigorosi controlli veterinari e pochi noiosissimi giretti fuori dall’appartamento, pieno di fiori e naftalina, dove i suoi ricchi padroni lo tengono come un recluso.
Nonostante tutto, i due cani sono molto affezionati e Telemaco non perde occasione per scappare da casa e raggiungere l’amico sul Lungotevere; ma in una di queste visite trova solo Trucibaldo, il quale gli fa capire che Blob è misteriosamente scomparso. Scoprire cosa gli è successo e ritrovarlo è l’avventura che da qui si sviluppa, sulle tracce del compagno fra gli odori melmosi degli argini, a nuoto fra i gorghi e le piccole rapide, o navigando a bordo di una zattera di fortuna; fino alla liberazione di Blob, e di tanti altri cani imprigionati insieme a lui in una chiatta galleggiante, tutti rapiti e destinati a diventare cavie per sperimentazioni scientifiche. Ricordando un altro lavoro per bambini dell’autrice (La notte dei giocattoli, illustrato da Gud per la collana Tipitondi di Tunuè, 2012), ritroviamo qui il tocco arguto nel raccontare una fiaba moderna semplice e allegorica, che parla della bontà dei sentimenti animali ma anche di realtà e di ingiustizie squisitamente umane.
Le inquadrature contestualizzano l’ambiente e descrivono l’atmosfera tutta romana del racconto. Con grande accuratezza, Pia Valentinis asseconda il testo nella sua lucida pulizia stilistica e nella sua ricchezza di spunti sensoriali, così che le due autrici, lontane da ogni eccesso, restituiscono con immediatezza il loro sguardo sulla grande città: i ponti e l’acqua, la forza dei legami e della solidarietà, gli orizzonti dove si profilano la solennità delle cupole e la bassezza delle disparità sociali.
Fausto Boccati
(da LiBeR 115)