
In una realtà geografica come la nostra è nata l’idea di sviluppare un Centro per le famiglie “diffuso”, circondato da amici, che collaborano, integrano, arricchiscono il lavoro e la diffusione sul territorio, così da poter raggiungere e coinvolgere tutta le comunità.
Partendo delle linee guida regionali, indicate dalla DGR 89-3827 del 4/8/2016, e pensando al nostro patrimonio di legami territoriali, di servizi e di esperienza il nuovo Centro per le famiglie diffuso si connota come:
- un LUOGO, In realtà molteplici luoghi diffusi nella valle, della partecipazione e della cittadinanza, che si realizza attraverso la progettazione partecipata: infatti le attività si svolgono a partire dal ruolo attivo e propositivo delle famiglie e dei soggetti del territorio.
È un luogo che si fonda sul riconoscimento delle competenze dei cittadini, considerati non meri fruitori di servizi ma protagonisti attivi dei processi educativi della società.
È un luogo di sperimentazione intensiva, di cultura di prossimità, dove si prova a produrre solidarietà e socialità in modo non necessariamente utilitaristico. È un luogo creativo di lavoro intensivo e locale.
- uno SPAZIO, In realtà diversi spazi, in cui le risorse e le potenzialità che le famiglie, nelle loro varie forme e colori, sono valorizzate e diventano patrimonio per le altre famiglie e per l’intera comunità locale.
È uno spazio di informazione, accoglienza e cultura, nel quale è possibile mettere in relazione abilità, competenze e risorse, per prendersi cura dei figli, delle famiglie e delle persone interagendo in modo sostenibile, efficace e partecipato, in occasioni di apprendimento collettivo.
- un TEMPO, che le persone, in qualità di genitori, ma non solo, possono dedicare a se stesse e alla cura dei legami familiari.
- un PUNTO D’INCONTRO fra le generazioni e fra le diversità culturali, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze e delle potenzialità che esse portano con sé.